TANGO E BON TON

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Andare ad una milonga deve significare, prima di tutto andare a divertirsi. Detto ciò, il resto segue. C’è chi balla per passione, chi per divertimento, chi va ad una serata di tango solo per il piacere di ascoltare bella musica, bere qualcosa o incontrare vecchi amici, e c’è chi va per conoscere gente nuova. Quali che siano le ragioni, c’è un bon ton che regola questo piccolo spaccato di vita, utile a favorire il benessere di ciascuno. Milonga indicava già in passato un luogo dove ritrovarsi, ascoltando musica e ballando. Oggi la milonga è il posto in cui si balla il tango argentino. 

Le milonghe di una volta avevano delle norme molto rigide che, spesso, garantivano la tranquillità, invece, oggi, molte regole tradizionali si sono perse, e meritano di essere ricordate per meglio apprezzare la cultura tanguera. L'uomo non andrà mai a invitare una donna accompagnata se a lui sconosciuta, potrà invitarla solo se conosciuto dal di lei cavaliere e, comunque, solo dopo averlo salutato. L'uomo potrà invitare la donna single che avrà risposto in maniera affermativa alla sua mirada, accompagnando questo con un piccolo gesto del capo (cabeceo). Non si deve insistere a invitare una donna che non risponda alla mirada. Chi segue ha il diritto assoluto di rifiutare un ballo, ma il rifiuto può essere anche garbato. La donna non inviterà mai un uomo sconosciuto in maniera esplicita. Nel caso di una coppia consolidata, il primo e l'ultimo ballo della serata devono essere lasciati in esclusiva al proprio partner. Una volta invitata una donna, l'uomo la precederà in pista e qui attenderà, mai il contrario. Quando si inizia a ballare un tango e si arma l’abbraccio, l’uomo protegge la donna ponendosi sempre con il fronte verso la direzione di ballo o verso la parte esterna della pista. Bisogna evitare di cominciare a ballare un brano musicale già iniziato e soprattutto non cominciare un brano musicale che sta terminando. E’ consigliabile aspettare il primo tango per prendere confidenza con la ballerina e rimandare ai successivi tanghi i passi più elaborati. La direzione del ballo è esclusivamente da destra a sinistra. La coppia occupa lo spazio più esterno disponibile della pista, muovendosi sempre e soltanto in avanti sulla stessa linea ideale: non ondeggia, non taglia la strada, non effettua alcun passo indietro. Se la milonga è molto affollata, la coppia eviterà figure complesse, se non in prossimità degli angoli della sala. Se inavvertitamente dovesse verificarsi un contatto con un'altra coppia, ci si scuserà molto educatamente, con un sorriso e, a bassa voce, con poche parole di circostanza, senza interrompere il ballo. Può capitare, pace: niente risse in pista che, se possibile, sono più sgradevoli e fuori luogo che in qualsiasi altro posto. Le coppie più esperte eviteranno di creare imbarazzo ai ballerini principianti, mettendo via sguardi ammiccanti e giudizi, o qualcuno potrebbe ripescare vecchi video di quando erano loro i principianti. Che poi, diciamola tutta, giudicare è di per sé cosa sciocca, ma farlo di qualcuno che muove i primi passi e pure si diverte, è cosa molto sciocca. Semmai, è piacevole ammirare entusiasti i ballerini più bravi, eleganti e belli; soprattutto, si accoglieranno i nuovi ballerini con simpatia, salutando anche persone che non si conoscono. Uno sforzo: il tango, quello vero, è socializzazione. Durante il ballo si rimarrà in silenzio; non si impartiscono lezioni e non si spiegano i passi, e da un segnale mal capito si proporrà subito un altro passo senza commenti. Tra principianti, meglio preferire la musicalità piuttosto che sequenze di passi complicati. L'uomo che balla con una principiante non si ostini a proporre passi e figure che la compagna non conosce, per il solo piacere di ostentare la propria bravura. Sarà molto più galante nel proporre passi e figure che lei sia in grado di capire, senza forzature. Essere molto attenti al linguaggio del corpo del partner riguardo il tipo di abbraccio che è comodo per lei. Per alcune donne, in particolare tra le principianti, un abbraccio intimo può non essere facile. Colui che guida sceglie il tipo di abbraccio, ma è prerogativa della donna determinare il suo livello di intimità. Chi guida dovrebbe, paradossalmente seguire la partner. Non si interromperà mai un ballo per salutare gli amici o altro. Durante le esibizioni, o le comunicazioni del musicalizador, si stia in silenzio, per non disturbare. Non si creino gruppi di persone che parlano a voce alta e che sostino in piedi in mezzo alla pista. Il momento buono per parlare è alla fine della musica. Solitamente alla fine della tanda la coppia si scoglie, ed è comunque la donna che fa capire che si può continuare a ballare una nuova tanda. Altro suggerimento, per l’uomo, è quello di invitare con entusiasmo, mai come ripiego. Evitare di ballare grondanti di sudore (maglietta di ricambio, meglio ancora camicia e ventaglio). Non raccontare la propria vita, nessuna richiesta di appuntamenti. Il tango è muto. Alla fine di una tanda, quando naturalmente finisce il ballo, è educato dire ancora “grazie”. E’ estrema maleducazione lasciare una tanda prima del completamento. Al termine del ballo, lasciare la pista nel più breve tempo possibile, lasciando spazio a chi vuole ballare. A seconda del contesto, può essere maleducato interrompere un partner profondamente coinvolto in una conversazione per invitare a ballare. Infine, nota dolente ma necessaria: non fate i gelosi/e. Emozionante, ammaliante, raffinato: il tango argentino è uno degli hobbies più amati dalle coppie, tanti spesso si innamorano proprio sulla pista da ballo. Quando ballano insieme i due partner sono complici, abbandonano ogni contrasto e incertezza. Eppure non mancano le discussioni, generalmente si tratta della gelosia, poichè il contatto fisico e l’intesa possono far pensare che oltre alla condivisione di un hobby, ci sia molto di più. Invece non è detto che un’esperienza emozionale come quella del tango, nasconda altre pulsioni. L’abbraccio e il contatto sono finalizzati solo al ballo e non devono essere giudicati con pregiudizio. Così, se per una coppia affiatata o unita da poco, il tango può consolidare, in una coppia da ballo, che non lo è concretamente nella vita, può tramutarsi in un semplice momento di svago, in cui al massimo come sentimento può scaturire la competitività rispetto alle altre coppie. Il fascino del tango, ma anche di altri tipi di ballo, sta anche nel poter stabilire un contatto con sconosciuti; da qui nasce quella sottile forma di comunicazione, un feeling inaspettato grazie al quale due persone si sfidano e si sorprendono, senza per forza essere attratte. Può creare gelosie, aspettative eccessive, fraintendimenti. Però aiuta anche a conoscersi meglio, a comunicare in modo diverso. Alcune coppie comin­ciano a litigare proprio a lezione: ad esempio, perché uno dei due è più esperto e preferisce ballare con partner di pari livello o, al contrario, perché l'appassionato è solo uno e l'altro si sente trascurato o si ingelo­sisce. Il tango (come l’Eros) si nutre di complicità, abbandono e sintonia. Non è un obbligo. E non va ballato obbligatoriamente con il proprio partner. E se uno dei partner è appassionato di tango e l'altro no, non bisogna forzarsi a condividere questa passione. La gelosia nasce dall'insicurezza, dal bisogno di possesso, dalla competitività, che niente hanno a che fare col tango. O con l'amore. Può capitare che il tanguero della situazione, dopo aver fatto ballare una o due tande alla propria compagna, preferisca dedicarsi ad altre ballerine. Il fascino del ballo sta anche in questo: creare qualcosa di bello con persone sconosciute, diverse da sé. Il Tango d'altra parte può aiutare o ridurre queste tensioni, trasformando la gelosia in gioco, in provocazione reciproca. Se poi proprio non fa per voi, ce ne faremo una ragione.