Il tango è un piccolo spaccato di vita e, come nella vita, a volte c’è chi rimane seduto a guardare. Capita spesso di vedere in milonga uomini e donne che vorrebbero ballare, ma non lo fanno. La cosa, ahimè, capita più spesso alle donne, rimangono lì a planchar, termine reso noto da un vecchio film del 1963, significa 'stirare', ed è usato per descrivere una situazione purtroppo comune a molte donne in milonga: trascorrere la serata senza essere invitate.
E tutti lì, a chiedersi perché? Si sa, le donne al mondo sono più degli uomini, e così anche nel tango il rapporto è mediamente 4 a 1. La disparità numerica fa parte del quotidiano, dunque, ma alcune donne ballano poco a prescindere dal numero. I motivi possono essere tanti. A spiegarlo sono proprio gli uomini: <>. Le principianti, a volte troppo timorose, per la tensione sembrano quasi scostanti; qualcuna si nasconde proprio, lamentandosi poi che nessuno sia andata a scovarla nel rifugio da lei accuratamente scelto. Spesso le donne che ballano poco sono quelle meno sorridenti, o è il contrario, non sorridono perché sedute, fatto sta che sembrano quasi sempre arrabbiate. Certe responsabilità le hanno anche gli uomini, ovviamente.
Alcuni uomini bravi non invitano le principianti perché temono di fare brutta figura; del resto, alcune principianti non accettano l'invito di quelli bravi. Ci sono gli uomini che non invitano quelle brave e le brave che rifiutano gli intermedi. Esistono poi quelli che si vergognano di ballare con una troppo alta e quelli che non si sentono all'altezza, comunque. Parecchi temono i rifiuti, non a caso i vecchi milongueros si sono inventati la storia della mirada e del cabeceo per non fare brutta figura con gli inviti. Insomma, ce n'è per tutti. Ci vorrebbe meno dipendenza dal giudizio altrui e un atteggiamento più rilassato nei confronti del tango e del divertimento. In milonga può capitare di assistere a scene più o meno piacevoli, sicuramente significative, che la dicono lunga non solo su come uno balla: può capitare di vedere gruppi isolati, di quelli che non invitano nessuno e nessuno invita loro, con buona pace della valenza sociale del tango. Ci sono poi quelli che ballano poco, quelli che non si fermano un attimo; gli uomini che invitano solo ballerine brave e quelli che prediligono ragazze giovani e carine, a prescindere poi se ad invitare siano uomini di un certa età e dalla bellezza discutibile. Allo stesso modo, ci sono donne che snobbano inviti provenienti da uomini poco esperti o aitanti non abbastanza. << Bisogna ballare con tutti, anche per imparare >>, suggeriscono i maestri di tango e << per non correre il rischio di perdersi splendidi abbracci>>, aggiunge Francesco Furnari, direttore artistico Tango Lab Catania che, nell'organizzare ogni domenica la Milonga della Gioia, cerca di creare l'ambiente e la musica ideale perché tutti stiano bene. Per fortuna, ci sono anche tangheri che ballano con tutti e si divertono. Ragazzi adorabili, aggraziati e sorridenti, che invitano con la stessa eleganza neofite e ballerine rodate, donne giovanissime e donne mature e questi ragazzi, deliziosi, oltre a star simpatici, hanno l'aria di divertirsi molto più degli altri. Nella milonga, come nella vita, ci sono uomini più generosi di altri che notano una signora seduta da troppo tempo e la invitano a ballare; quelli che si divertono comunque, che cercano un sorriso, ci sono quelli che si buttano con la sconosciuta di turno, che poi non sa fare un passo, ma va bene lo stesso, a dispetto di quelli che invece aspettano, aspettano seduti la donna perfetta, la ballerina adatta, la musica conosciuta, il momento ideale ... Ma si sa: ognuno coi suoi modi. E i suoi tempi. E per tutti, il tango.